Almudena Grandes balzò sulla ribalta letteraria per Le età di Lulù, un romanzo che vinse nel 1989 il premio di narrativa erotica La Sonrisa Vertical (Il sorriso verticale, l’allusione è evidente), trampolino per un successo internazionale amplificato dall’omonimo film di Bigas Luna. La Grandes ci ha lasciato lo scorso novembre, a 61 anni; il premio, promosso dalla casa editrice letteraria Tusquets fu sospeso nel 2004, per la scarsa qualità letteraria delle opere in concorso e perché la narrativa erotica si era allargata ad altri generi; insomma, non esisteva più o, almeno, non in quella forma. A trent’anni di distanza, anche grazie all’e-commerce, al libro elettronico e al self publishing, la narrativa erotica è stata assorbita da altri generi: dal romance soprattutto, e in parte dal fantasy e dall’horror. E naviga col vento in poppa, ma su tutt’altre rotte.
Il punto di svolta più recente è stata la trilogia erotic-romance delle Cinquanta sfumature, di E.L. James, che esordì una decina di anni fa, ed è oggi, tradotta in 52 lingue e con quasi 200 milioni di volumi venduti, è la seconda serie di maggior successo sui mercati globali, alle spalle di Harry Potter. Nonostante la scarsa qualità letteraria, il successo della James, e dei vari erotic-romance che uscirono nel solco, non solo ha tracciato le nuove coordinate di un genere ma ha anche creato un pubblico, che a giudicare dai milioni e milioni di followers degli account di queste scrittrici, è ben più ampio di quanto possiamo immaginare.
Di questo pubblico si interessa per la prima volta «Chi legge i romanzi erotici contemporanei e perché?» il primo studio empirico sull’argomento, pubblicato quest’anno da Nature, sulla base di un’inchiesta condotta in Germania con metodo e rigore, proprio su questo lettorato. Quindi, chi si dedica ai romanzi erotici? Donne in grandissima maggioranza (94%); eterosessuali (85%), forti lettrici, oltre la metà con un’educazione superiore, un lavoro, una relazione stabile e perlopiù comprese tra i 21 e i 40 anni d’età. A loro è stato chiesto prima di tutto di definire cosa sia un romanzo erotico a partire dai titoli che consideravano esemplari della categoria. Cinquanta sfumature sono il punto di riferimento indiscusso, seguito a molte lunghezze dai cinque episodi della serie The Crossfire di Sylvia Day (Mondadori) e dalla serie After di Anna Todd (Sperling & Kupfer). Classici come Lolita, Histoire d’O o il più recente Un gioco e un passatempo di James Salter sono a malapena citati, a conferma che per letteratura erotica si intendono solo ed esclusivamente i bestseller contemporanei ben identificabili. Tutto ciò che di erotico passa nella letteratura più alta viene completamente ignorato.
Questo pubblico di forti lettrici, guidate dalla serialità o dal nome dell’autrice, legge anche altro, ma a questo genere assegna un ruolo emancipatorio per la donna; infatti si informa e ne parla a voce, e sui social. Le lettrici sono consapevoli che spesso il livello letterario è scadente. Ma lo si tollera con limiti abbastanza ampi perché i valori che concorrono a formare il “positive excitement”, che è considerata la qualità più cercata, sono storie che vadano oltre tabù e cliché morali, con presenze maschili, e capaci di descrivere il lato nascosto dei personaggi. Il sesso esplicito segue subito dopo nella scala di valori, ma precede la componente romantica sentimentale, che è considerata comunque necessaria. Fra gli altri consumi culturali di queste lettrici, prevalgono i film blockbuster e le serie tv.
Ma perché si legge questo genere di fiction? Soprattutto perché le lettrici sono incuriosite da nuove pratiche sessuali, o da modi diversi di condurre una relazione sentimentale che possano essere sperimentate nella vita di coppia; la lettura per svago e per relax arriva solo in seconda battuta. Siamo quindi in territori molto distanti dalla pornografia e a volte in un’area mentalmente contigua al self-help, ed è proprio questo che, forse, spiega il crescente successo di questo genere letterario presso un pubblico quasi esclusivamente femminile ed eterosessuale. La qualità letteraria è quella che è, ma non sembra essere questo il punto: per quanto semplificato, è pur sempre un uso delle storie che può essere riversato nella vita reale. Ovvero quello che fa la letteratura, alta o bassa che sia.